Un infinito prato di steli bianchi. Ricordando Srebrenica

Arrivare a Srebrenica non è semplice. […]

Ed è una terra lacerata quella che attraverso, umiliata e offesa, in cui ancora sono chiaramente visibili i segni della guerra e della barbarie. Decine di case sono ancora da ricostruire e riesco a vedere solo quelle sulla strada principale, figurarsi quelle nascoste sulle colline.

Nell’inverno del 2014 finalmente riuscii a visitare Srebrenica, la città martire che è stata uno dei motivi per cui ho iniziato a viaggiare nella ex Jugoslavia.
Come in un viaggio iniziatico ci ho messo qualche anno per raggiungere la metà. Ero finalmente pronto a visitare il memoriale di Potocari e i luoghi in cui ancora adesso si confrontano le drammatiche memorie divise che lacerano il tessuto umano della Bosnia Erzegovina.
Questo è il resoconto emozionale di quel viaggio scritto in occasione del 27 gennaio Giornata della Memoria.

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